Confermato il giudizio di Moody’s sui conti dell’Italia secondo cui è considerato appropriato il precedente giudizio. «Gli sviluppi di credito dal novembre 2023, quando Moody’s ha affermato il rating dell’Italia Baa3 e alzato l’outlook a stabile, sono stati in linea con le attese», si legge nel report.
«Pressioni al rialzo sul rating potrebbero aversi nel caso in cui ci fossero prove che l’economia può crescere a una velocità maggiore – si legge nel rapporto dell’agenzia di rating –. Moody’s potrebbe probabilmente assumere un’azione negativa sul rating se anticipasse un significativo indebolimento della forza economica e di bilancio dell’Italia».
«Ii rating dell’Italia, compreso il rating dell’emittente a lungo termine Baa3, bilanciano l’economia ampia e diversificata, gli alti livelli di ricchezza delle famiglie, il basso indebitamento del settore privato e la solida posizione esterna del Paese con il debole potenziale di crescita, i livelli di debito pubblico molto elevati e la gestibile (anche se in calo) accessibilità del debito».
L’attività economica in Italia lo scorso anno è rallentata con una crescita del Pil reale dello 0,9% ma «un’accelerazione nell’attuazione del Pnrr sosterrà un modesto miglioramento della crescita fino al 2026».
Intanto S&P 500 cambia il rating francese dal precedente AA all’attuale AA- con outlook stabile. «A differenza di quanto previsto secondo le nostre precedenti aspettative – sottolinea S&P-, riteniamo che il debito/pil francese aumenterà fino a circa il 112% entro il 2027, rispetto al 109% circa del 2023».
A proposito del deficit/pil S&P sottolinea che è «Significativamente più elevato di quanto previsto in precedenza, raggiungendo il 5,5%».
«Anche se prevediamo che la ripresa della crescita economica e le riforme economiche e di bilancio recentemente attuate consentiranno alla Francia di ridurre il deficit di bilancio, ora prevediamo che rimarrà al di sopra del 3% del pil nel 2027».
A fine aprile DBRS Ratings aveva confermato il rating dell’Italia a BBB (high) e confermato anche il rating a breve termine in valuta estera e locale a R-1 (low) con trend, per tutti, stabile.
Qualche giorno prima arrivava, invece, la conferma del rating italiano da parte di S&P Global Ratings secondo cui Roma poteva continuare a contare su una tripla B con outlook stabile. A cambiare, invece, era la prospettiva del debito/Pil, visto in aumento di 2,5 punti percentuali per i prossimi due anni, oltre al resto del 2024. Per quanto riguarda il ritmo di crescita italiano, si restava intorno all’1% all’anno aiutato anche dall’apporto del Pnrr ormai alla sua fase finale. Per S&P, però restavano sullo sfondo le varie incognite internazionali oltre alle varie regole fiscali comunitarie ancora in via di definizione.