Dopo aver rivisto al ribasso il rating di Israele a causa delle minacce del conflitto con l’Iran, S&P Global Ratings ha confermato il rating italiano. Roma può continuare a contare su una tripla B con outlook stabile. A cambiare, invece, è la prospettiva del debito/Pil, visto in aumento di 2,5 punti percentuali per i prossimi due anni, oltre al resto del 2024. Per quanto riguarda il ritmo di crescita italiano, si resta intorno all’1% all’anno aiutato anche dall’apporto del Pnrr ormai alla sua fase finale. Restano sullo sfondo le varie incognite internazionali oltre alle varie regole fiscali comunitarie ancora in via di definizione.
Per quanto riguarda i conti pubblici italiani, croce e delizia dell’Europa, si guarda a settembre quando la Commissione Ue e il governo dovranno concordare il primo piano fiscale strutturale per il rientro del debito entro 7 anni come previsto dal Patto di stabilità.
I prossimi giudizi sul rating italiano sono previsti per il 26 aprile (Dbrs), il 3 maggio (Fitch) e per il 31 maggio (Moody’s).