Il club, un tempo orgoglio italiano e vanto di una tifoseria globale, è l’ultima vittima dell’ondata di investimenti americani che sta travolgendo il calcio italiano. Mentre alcuni celebrano questo fenomeno come un segno della crescente attrattiva internazionale della Serie A, altri temono che significhi la perdita dell’anima e dell’identità del campionato.
I problemi finanziari dell’Inter si trascinano da anni. Le ambiziose spese sotto il conglomerato cinese Suning, pur portando inizialmente al successo sul campo, hanno infine condotto a una montagna di debiti. Quando Suning non è riuscita a rimborsare un ingente prestito al fondo di investimento americano Oaktree Capital, il destino del club era segnato.
I proprietari cinesi dell’Inter non sarebbero infatti riusciti a ripagare il prestito gravoso di circa $350 milioni di euro fatto da OakTree Capital nel 2021 e che scadeva il 20 maggio. Avendo fallito, i Nerazzurri sono ora caduti nelle mani di investitori americani, segnando il quattordicesimo club Italiano ad essere controllato da interessi statunitensi.
Oaktree Capital, già un attore importante nel panorama calcistico italiano con partecipazioni in altri club, ha quindi colto l’opportunità di aggiungere l’Inter al proprio portafoglio. Questo segna un significativo spostamento di potere, poiché le decisioni del club non saranno più prese a Milano o a Pechino, ma in sale riunioni a migliaia di chilometri di distanza, a Los Angeles, in California.
Ma l’acquisizione americana dell’Inter non è un caso isolato. Negli ultimi anni gli investitori statunitensi hanno costantemente acquisito quote nei club calcistici italiani. Dal leggendario AC Milan, Fiorentina, Atalanta e AS Roma a club più piccoli come Genoa, Parma, Venezia e Spezia, le Stelle e Strisce sventolano alte sulla Serie A e sulla Serie B.
Questa tendenza è guidata da una varietà di fattori, tra cui il relativo costo basso dei club italiani rispetto alle loro controparti inglesi o spagnole, l’alto potenziale di crescita commerciale in un mercato calcistico appassionato e il fascino di possedere un pezzo della ricca storia di questo sport.
L’ascesa degli investimenti americana in Serie A e in Serie B solleva importanti interrogativi sul futuro del calcio italiano. Questo afflusso di investimenti statunitensi rivitalizza il campionato, portando capitali ed esperienza manageriale tanto necessari? O eroderà le tradizioni e la cultura uniche che rendono il calcio italiano così amato?
Solo il tempo lo dirà. Ma una cosa è certa: l’influenza americana in Serie A e in Serie B è qui per restare e il suo impatto si farà sentire per gli anni a venire. Se questa nuova era sarà una benedizione o una maledizione per il calcio italiano, resta da vedere. I tifosi italiani, notoriamente legati alle tradizioni e alla storia dei loro club, guardano con un misto di speranza e preoccupazione a questo futuro incerto.
DI ANDREA ZANON