La cura drastica operata dal presidente Javier Milei per risanare le sorti economiche della nazione argentina stanno avendo conseguenze spesso pesanti sul tessuto sociale. Infatti secondo i dati pubblicati dal Social Debt Monitor della Pontificia Università Cattolica il 55,5% della popolazione vive in condizioni di povertà, ovvero, secondo gli standard economici della nazione, con un reddito mensile inferiore ai 292 dollari necessari per acquistare un paniere base di beni di consumo per un adulto. Reddito che diventa di 904 dollari per una famiglia con due bambini.
Una percentuale, quella del primo trimestre 2024, che ha registrato un sensibile aumento rispetto ad un anno fa quando il presidente Milei è entrato in carica. Infatti il 55,5% del primo trimestre 2024 è ben superiore al 44,7% dello stesso periodo del 2024 ma anche al 49,5% di dicembre, quando Milei ha giurato. Ed anche peggiori di quanto reso noto dall’ Indec, l’agenzia nazionale di statistica, che parlava di un tasso di povertà al 41,7% alla fine del 2023 e prima della svalutazione del peso voluta e portata a termine proprio da Milei.
Non solo, ma la stessa ricerca evidenzia che il 17,5% della popolazione formata da 46 milioni di persone, è indigente. In questo caso i parametri si riferiscono a chi, adulto, guadagna meno di 132 dollari. Si tratta di quasi il doppio rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.
Numeri che contrastano con quanto dichiarato dal presidente che di fronte ad una inflazione al 287% e al crollo dell’attività economica e dei consumi, oltre ad essersi aumentato lo stipendio del 48%, aveva dichiarato che «il peggio è passato, rimane da percorrere l’ultimo tratto di uno sforzo eroico».