Arrivato il primo taglio dei tassi da parte della BCE, un taglio che potrebbe avere molte conseguenze soprattutto per le famiglie indebitate. A fare i conti e la Federazione autonoma bancari italiani (FABI) che ricorda come la decisione porterà risparmi per famiglie, imprese e per l’economia nel suo complesso.
«La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Banca centrale europea rappresenta una svolta fondamentale per l’area euro: per le banche, che in parte avevano già anticipato da mesi il taglio dei tassi, ci sarà l’occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese». queste le parole del segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che aggiunge «Nell’arco del 2024, saranno probabilmente deliberate altre riduzioni da parte della Bce con il tasso base che entro dicembre potrebbe scendere al 3,5%-3,75%» anche se, ricorda Sileoni a proposito dell’inflazione, questa rimarrà «su livelli decisamente meno preoccupanti rispetto alle fiammate del 2022 e del 2023».
Guardando, nello specifico, alle famiglie indebitate (6,8 milioni in Italia ovvero il 25% del totale) 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Per quanto riguarda i tassi sui mutui, rispetto alla media del 5% vista nel 2023, il livello si è abbassato al 3,69% ma le proiezioni parlano di un possibile target a 3,45%. Tradotto, ricordano dalla FABI, un -17% nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, ovvero un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro. Lo stesso vale per i crediti al consumo dove i tassi sono scesi a una media dell’8,93% dai picchi del 14%, ma il target potrebbe arrivare all’8,5%. Ciò significherebbe, nel caso di un prestito da 25.000 euro per un’auto comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, un risparmio del 22,2% ovvero circa 11.000 euro in meno rispetto al 2023.