«Considerarlo come un taglio hawkish suggerisce che agiremo con maggiore cautela in futuro». Queste le parole di Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca e quindi anche membro del consiglio direttivo della Bce.
Secondo lui il rischio di una seconda ondata di inflazione è minimo, ma l’inflazione è più vischiosa del previsto, quindi bisogna agire con cautela. Il banchiere centrale spera che “il futuro sia guidato dai dati“, in modo che si agisca di volta in volta senza fare troppe previsioni a lungo raggio.
Holzmann è stato l’unico contrario al taglio dei tassi d’interesse della Banca centrale europea, sostenendo la necessità di mantenere i tassi invariati a fronte di un aumento delle proiezioni sull’inflazione. E’ quanto hanno detto tre fonti a Reuters.
Ieri infatti la Bce ha finalmente operato il primo taglio tanto atteso dal 2019. Christine Lagarde dal canto suo ha fatto capire di esser aperta a ulteriori tagli, con gli operatori che ne aspettano altri due entro il 2024, ma la tempistica dipenderà dal ritmo dell’inflazione europea, già rivista al rialzo. I prossimi ribassi, come sottolineano gli analisti, non sono scontati. Gli ufficiali escludono quasi del tutto un secondo intervento a luglio.