«Anche se l’inflazione è stata ridotta a un livello piuttosto basso, la vittoria non è ancora stata raggiunta. Le pressioni sui prezzi interni rimangono forti. Il mercato del lavoro è teso e la disoccupazione è bassa, il che mantiene una pressione al rialzo sui salari. Pertanto, ulteriori riduzioni dei tassi d’interesse dovrebbero essere graduali, seguendo attentamente la dinamica della crescita salariale, della produttività e dei margini di profitto delle aziende». Le parole prudenti arrivano dal membro del Consiglio di Governo Martins Kazaks.
Ha sottolineato che le decisioni future della Bce saranno basate sui dati più recenti, valutando la situazione passo dopo passo da riunione a riunione.
Kazaks ha parlato il giorno dopo che l’ente di Francoforte ha finalmente operato il primo taglio tanto atteso dal 2019. Christine Lagarde dal canto suo ha fatto capire di esser aperta a ulteriori tagli, con gli operatori che ne aspettano altri due entro il 2024, ma la tempistica dipenderà dal ritmo dell’inflazione europea, già rivista al rialzo. I prossimi ribassi, come sottolineano gli analisti, non sono scontati. Gli ufficiali escludono quasi del tutto un secondo intervento a luglio.