La Banca centrale europea potrà avere spazio per un nuovo allentamento della politica monetaria quest’anno se l’economia si svilupperà come previsto. Questo il pensiero del governatore della banca centrale lituana Gediminas Simkus, secondo cui, sebbene la crescita dei salari rimanga elevata, gli indicatori suggeriscono un rallentamento nei prossimi mesi e i dati mostrano chiaramente che la crescita complessiva dei prezzi si sta dirigendo verso l’obiettivo target del 2%.
Dello stesso avviso anche il policymaker finlandese della BCE Olli Rehn che ha sottolineato che l’inflazione continuerà a diminuire e i tagli dei tassi di interesse sosterranno la ripresa economica.
Kazaks invece è stato più prudente ed ha invitato ad essere graduali nel taglio dei tassi.
Le loro parole arrivano dopo che la Bce ha finalmente operato il primo taglio tanto atteso dal 2019. Christine Lagarde dal canto suo ha fatto capire di esser aperta a ulteriori tagli, con gli operatori che ne aspettano altri due entro il 2024, ma la tempistica dipenderà dal ritmo dell’inflazione europea, già rivista al rialzo. I prossimi ribassi, come sottolineano gli analisti, non sono scontati. Gli ufficiali escludono quasi del tutto un secondo intervento a luglio.