Volvo sta ripensando la produzione di veicoli elettrici cinesi altrove, o meglio ha già iniziato a spostarne la produzione in Belgio, se l’Unione Europea portasse avanti un giro di vite sulle importazioni sovvenzionate da Pechino. La notizia viene riferita dal Times.
Volvo, di proprietà della cinese Geely, starebbe valutando la possibilità di fermare le vendite di veicoli elettrici costruiti in Cina diretti in Europa se fossero introdotte tariffe, ha detto il giornale, citando addetti ai lavori dell’azienda.
Tuttavia, il rapporto aggiunge che lo spostamento della produzione dei modelli Volvo EX30 ed EX90 dalla Cina al Belgio dovrebbe annullare la necessità per l’azienda di farlo e che la società ha insistito sul fatto che la sospensione delle vendite di veicoli elettrici fabbricati in Cina non era più presa in considerazione.
La produzione di alcuni modelli Volvo destinati al Regno Unito potrebbe anche essere spostata in Belgio, ha riferito il Times.
La Commissione europea, che sovrintende alla politica commerciale nell’Unione Europea di 27 nazioni, lo scorso anno ha avviato un’indagine per verificare se le auto completamente elettriche prodotte in Cina ricevessero sussidi distorsivi e giustificassero tariffe aggiuntive. L’ indagine antisovvenzioni, avviata ufficialmente il 4 ottobre, può durare fino a 13 mesi. La Commissione può imporre dazi antisovvenzioni provvisori nove mesi dopo l’inizio dell’indagine.
Le relazioni tra Cina e UE sono state tese da fattori tra cui i legami più stretti di Pechino con Mosca dopo l’invasione russa dell’Ucraina. L’Ue sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalla seconda economia mondiale, in particolare per i materiali e i prodotti necessari per la transizione verde.