I membri del Consiglio di amministrazione della Banca di Corea sono cauti nell’allentare la politica monetaria, in quanto permane l’incertezza sulle pressioni dei prezzi. Questo è quanto mostrano i verbali dell’ultima riunione sui tassi del 23 maggio.
Il mese scorso l’ente ha mantenuto i tassi di interesse ad un livello massimo di 15 anni, pari al 3,50%, e ha adottato un tono politico equilibrato, pur ribadendo i rischi legati alle pressioni inflazionistiche sulla scia di una crescita economica più forte del previsto.
Durante la riunione cinque membri del Consiglio di amministrazione hanno ritenuto che il tasso d’interesse politico rimarrà al 3,50% per i prossimi tre mesi, mentre uno ha affermato che è auspicabile mantenere la porta aperta per un taglio dei tassi.
Basata su un’economia essenzialmente agricola fino alla divisione dalla Corea del Nord nel 1948, negli ultimi decenni la Corea ha conosciuto il fiorire di un vero e proprio miracolo economico, grazie ad un attenta azione di modernizzazione iniziata negli anni ‘60 ed una politica di bassi salari e di scarsa protezione sociale, che consentirono all’industria sudcoreana di farsi strada nei mercati internazionali (basti ricordare la presenza di colossi quali Daewoo e Hyundai nel campo delle autovetture, così come Samsung e LG nel campo dell’elettronica e dei computer).