La crescita dei tassi sui nuovi prestiti concessi dalle banche alle imprese ha continuato è proseguita anche in aprile. Lo segnala la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica banche e moneta.
I tassi sui nuovi prestiti, in aprile, sono risultati pari al 5,3% dal 5,26% di marzo, poco sotto il picco di dicembre-gennaio. I tassi sui prestiti destinati alle piccole imprese, quelli fino a 1 milione di euro di erogato, risultato pù cari: sono al 5,7% mentre le grandi imprese riescono ad avere condizioni migliori: 5,04%.
Situazione diversa per le famiglie: i tassi sui nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione, considerando il tasso Taeg comprensivo delle spese accessorie, sono indicati al 4,09% dal 4,21 per cento di marzo. Lieve limatura anche per il credito al consumo: il taeg sulle nuove erogazioni è indicato in aprile al 10,59% dal 10,61% del mese precedente.
Per l’Unione nazionale consumatori è: «Un’ottima notizia. Prosegue la discesa dei tassi iniziata a dicembre. Il mercato ha anticipato la discesa dei tassi della Bce e, dopo il picco raggiunto a novembre, quando il Taeg era arrivato al 4,92 per cento, un livello che si aveva dal fallimento di Lehman Brothers del 2008, si torna ai livelli di febbraio 2023 quando il Taeg era a 4,12», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.
«Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, il calo dei tassi significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, scende, rispetto al picco di novembre 2023, di 61 euro al mese, pari a un risparmio su base annua di 732 euro», conclude Dona.