La stagione estiva è alle porte e con lei i turisti che stanno arrivando nelle città italiane. Il settore turismo e ristorazione si prepara ad affrontare la stagione più calda tra l’entusiasmo di un nuovo avvio e le preoccupazioni per le varie criticità, su tutte la mancanza di personale e figure professionali nei vari ruoli. Tanti i temi affrontati dal presidente di Fiepet Confesercenti Claudio Pica in un incontro nei nostri studi con il direttore editoriale di Business24tv Matteo Vallero: dalle aspettative per l’estate ma soprattutto per l’ormai imminente Giubileo 2025 a Roma, passando per i dehors e concludendo con le eccellenze del gelato nella Capitale.
Stiamo entrando nel periodo più caldo, in tutti i sensi, soprattutto per l’ondata di turisti che arriveranno con i mesi estivi e in vista del Giubileo 2025. Ci sono dei numeri nelle previsioni di Fiepet?
«In tutta Italia c’è e ci sarà l’esplosione delle città d’arte, in particolare in previsione dell’estate arriveremo a superare le doppie cifre in moltissime città, ben oltre il 10% di presenze. Per Roma, ci aspettiamo un 2025 fantastico e non solo per il Giubileo. Possiamo al momento parlare di un turismo di medio livello. Un turismo di basso livello, quello orientato più al fronte religioso e poco spendente ma anche quello cinque stelle superior che sta attraendo sempre più turisti americani. Quello più spendente è il turismo arabo, importante per noi, soprattutto nella ristorazione. Aspettiamo da anni questi dati e questi risultati».
Quali sono le criticità da affrontare nell’immediato? Come altre associazioni, lamentate la mancanza di addetti e figure professionali. Di che numeri parliamo?
«Certamente la carenza di personale professionale, abbiamo considerato 40/44 mila figure mancanti. Ma siamo già a lavoro per ovviare queste carenze, e abbiamo varie ipotesi: stiamo facendo protocolli di intesa sull’avvicendamento scuola-lavoro. Per quelle professioni e ruoli fondamentali nel mondo della ristorazione e non mi riferisco solo agli chef, professione molto di moda in questo momento, sponsorizzata da piattaforme e tv, parlo di figure come camerieri, banconisti, receptionist.
Inoltre stiamo per firmare il nuovo contratto del lavoro, parlando con i sindacati, per fare entrare giovani che vogliono finire gli studi e iniziare a lavorare. Ci sono state da poco le elezioni Europee e ai candidati abbiamo chiesto di formare persone in Paesi specifici, per entrare in Italia persone con permessi di lavoro e farli diventare risorse a tutti gli effetti, evitando di fargli intraprendere quei viaggi della fortuna assurdi. Formarli nel settore ristorazione e turismo per ovviare alle nostre mancanze».
Veniamo al tema dehors, aumentati in modo esponenziale dal 2020, opportunità concessa nel mezzo dell’emergenza sanitaria Covid 19, ora serve una regolamentazione, in vista della scadenza della proroga delle deroghe. Fiepet è favorevole alla proposta di Legge del ministro Urso? Ci spiega in cosa consiste e su cosa puntate voi come associazione?
«La nostra proposta è creare delle nuove regole certe e effettive, soprattutto di lunga programmazione. E’ impensabile che ogni anno mettiamo mano al regolamento, le aziende e le imprese hanno bisogno di certezze. Bisogna trovare delle giuste regole per salvaguardare i beni culturali in tutta Italia, in particolar modo parliamo di Roma».
Quale valore aggiunto possono dare i dehors al turismo, in particolare in una città come Roma?
«Il dehor può esaltare le nostre piazze, i nostri monumenti. Siamo contro ogni forma di abusivismo, molte aziende eccedono con i tavolini, proprio perché non ci sono regole certe e effettive. Ci auguriamo che prima del Giubileo possa vedere la luce un nuovo regolamento stabile, è il momento giusto. Sì, quindi alla proposta Urso e all’intervento del ministro dei Beni Culturali. Anche gli arredi dei dehors sono importanti, Fiepet è contro l’occupazione di suolo pubblico con quei capannoni in plastica con marchi di pubblicità o altro, devono sparire dalle nostre città. E’ anche ovvio che ogni luogo, in particolare su Roma, ha bisogno di caratteristiche diverse e vanno assecondate».
L’intervista completa a Claudio Pica (Fiepet) andata in oda sul canale 410 del digitale terrestre
Sono previsti aiuti per arredi più decorosi e belli?
«Chi vuole risparmiare sugli arredi o sulla qualità deve cambiare mestiere, noi siamo imprenditori e per ciò che riguarda le strumentazioni delle nostre imprese facciamo fronte da soli. Se, invece, qualche imprenditore vuole cercare degli arredi particolari, andare da un designer superior, deve anche avere una commissione celere dei beni culturali che risponda in tempi brevi, nell’arco di 15 giorni si deve esprimere favorevolmente o apportando modifiche. La burocrazia italiana, e spesso romana, non aiuta in questo. Gli imprenditori hanno bisogno di essere aiutati in questo nell’avere risposte immediate».
Roma viene spesso premiata come città in cui si mangia meglio, è famosa per tante golosità anche per il gelato. Recentemente una nota gelateria romana ha vinto il premio per il gusto pistacchio, classificatosi secondo nel mondo. Il gelato è un altro fiore all’occchiello per il turismo romano?
«Il gelato è un fiore all’occhiello, Roma è la capitale del mondo del gelato, infatti, può vantare due campioni del mondo: Eugenio Morrone e Rosario Nicodemo, che hanno vinto in questi anni il titolo alla fiera internazionale Figep di Rimini. Da qui ai prossimi mesi avremo incremento del 14% di consumo di gelato, nel centro storico sta spopolando, tutti vogliono mangiare il gelato a Roma. La qualità migliora continuamente, l’eccellenza c’è ma dobbiamo puntare ancora di più ancora sulla formazione.
Il gelato nasce in Italia, dalle macchine ai produttori dei semilavorati, parliamo di Sicilia e di Bronte, per i semilavorati della pasta per il pistacchio. Abbiamo quella dolcezza giusta per esaltare i prodotti fantastici tipici regionali di gelato. In Italia abbiamo 37 mila negozi, se paragoniamo in tutti gli Stati Uniti d’America ne sono 1500. Questo la dice lunga di come l’Italia sia la culla del gelato internazionale».
Una delle critiche mosse al turismo a Roma è che nonostante i grandissimi numeri, soprattutto post pandemia, si parli di un turismo mordi e fuggi e low cost. Per farla spicciola, i ricchi scelgono meno Roma, è vero? Perché? E come influisce sugli esercenti?
«Prima di tutto non dobbiamo piangerci addosso, perché spesso lo facciamo, soprattutto a Roma abbiamo questa tendenza a vedere sempre l’aspetto negativo. Possiamo dire che i dati stanno cambiando e qualcosa si sta muovendo. Su Roma abbiamo grande afflusso di turismo religioso per la città del Vaticano, che spende poco, arrivano con il pranzo al sacco, ma le cose stanno cambiando. A Roma abbiamo il problema della carenza delle strutture ricettive, ci sono 12 mila case abusive che creano problemi a noi romani, ai turisti. Chiediamo a Roma Capitale, al Governo di intervenire in tal senso».
In conclusione per il presidente di Fiepet Confesercenti Claudio Pica si deve guardare al futuro del turismo italiano, ma in particolare a quello di Roma con ottimismo. Come ha affermato durante l’intervista le aspettative sono molto alte in vista della stagione estiva ma soprattutto, guardando più a lungo all’evento che attende la Capitale fin da dicembre, ovvero il Giubileo 2025, che si può rivelare un vero e proprio volano per il turismo e l’economia del Paese intero, rilanciare la città di Roma e tutto il settore turistico e in particolare della ristorazione. Sono eventi e occasioni che la categoria, come spiega Pica nella sua intervista, sta attendendo da anni.