La Banca Centrale Europea è fiduciosa che l’inflazione tornerà al suo obiettivo del 2% l’anno prossimo, nonostante alcuni dati “rumorosi” sul percorso. E’ quanto sostiene il capo economista della BCE Philip Lane che ha parlato in occasione dell’intervista Reuters NEXT Newsmaker presso la Borsa di Londra.
«C’è molta, molta fiducia sulla destinazione nella seconda metà del prossimo anno – ha detto. – Quindi dobbiamo interpretare con attenzione i dati in arrivo, ma distinguere il rumore dal segnale».
Il capo economista ha anche riferito che il pieno impatto degli scorsi aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea deve ancora farsi sentire sull’inflazione della zona euro. «Non pensiamo che l’effetto massimo sulla dinamica dell’inflazione si sia concretizzato – ha spiegato. – L’impatto delle nostre decisioni di politica monetaria continuerà a far raffreddare l’inflazione fino al prossimo anno».
Ricordiamo che ad inizio giugno la Bce ha finalmente operato il primo taglio tanto atteso dal 2019. Christine Lagarde dal canto suo ha fatto capire di esser aperta a ulteriori tagli, con gli operatori che ne aspettano altri due entro il 2024, ma la tempistica dipenderà dal ritmo dell’inflazione europea, già rivista al rialzo. I prossimi ribassi, come sottolineano gli analisti, non sono scontati. Gli ufficiali escludono quasi del tutto un secondo intervento a luglio.