La Francia subisce il secondo contraccolpo in una settimana, Parigi perde il trono di maggiore mercato azionario d’Europa, meno di due anni dopo il sorpasso su Londra.
Lo shock provocato dall’annuncio del Presidente Emmanuel Macron di indire elezioni anticipate ha generato un tracollo che ha bruciato circa 258 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato in una settimana. Tra le azioni più colpite, quelle delle banche Societe Generale, BNP Paribas e Credit Agricole, tutte grandi detentrici di debito governativo, che hanno perso oltre il 10% ciascuna.
Attualmente, le azioni nel paese valgono collettivamente circa 3,13 trilioni di dollari, leggermente meno di Londra, che si attesta a $3,18 trilioni. L’indice CAC 40 ha annullato tutti i suoi guadagni del 2024.
La debacle ha avuto inizio per i cugini d’oltralpe con la vittoria schiacciante di Rassemblement National, partito della destra di Marine Le Pen, alle elezioni europee. Risultato che ha costretto Macron a mettere in discussione la capacità dell’attuale esecutivo di governare. La decisione è stata netta: l’Assemblea Nazionale è sciolta. Si va a elezioni il 30 giugno. Mai erano state indette elezioni anticipate con una simile fretta.
Si è parlato molto in questa settimana della strategia del “presidente dimezzato”, forse troppo rischiosa, dove si vuole rimettere nelle mani dei cittadini la responsabilità reale di un governo Le Pen, costruendo un’ampia alleanza democratica che miri ad arginare la minaccia dell’estrema destra al timone della Francia. Al momento i conti politici di Macron non stanno pagando sul fronte finanziario, la Borsa di Parigi è quella che ne sta soffrendo di più e oggi la notizia anche dello spodestamento dal trono d’Europa.
Il presidente ha fissato, come già scritto sopra, il 30 giugno la data per il primo turno, optando per il termine più breve previsto dall’articolo 12 della Costituzione francese. Come diretta conseguenza, le candidature devono essere presentate entro domenica 16 giugno, lasciando ai partiti appena una settimana per formare eventuali alleanze e investire i propri candidati in 577 circoscrizioni. Un vero e proprio tour de force che fa capire in quali cattive acque navighi oggi il presidente francese.
In realtà non è la prima volta che un presidente scioglie l’Assemblea Nazionale: era già accaduto nel 1988 con François Mitterrand e nel 1997 con Jacques Chirac. In entrambi i casi però il lasso di tempo tra lo scioglimento del parlamento e la data fissata per le elezioni politiche era agevole da gestire. Adesso invece Macron ha scelto l’irruenza, oseremmo dire la precipitazione, perché davanti a sé ha un calendario serrato. 30 Giugno e 7 luglio per il primo e il secondo turno.
Perché tanta precipitazione? Le Olimpiadi si avvicinano e prima ancora c’è il weekend festivo del 14 luglio, anniversario della Presa della Bastiglia. I costituzionalisti dicono che Macron avrebbe tecnicamente potuto organizzare le elezioni anche dopo la pausa estiva, con maggiore calma. Ma qui entra in gioco un calcolo meramente politico: indire elezioni anticipate con un lasso di tempo così breve ha come scopo principale quello di trasformare le elezioni legislative in un referendum popolare immediato contro il Rassemblement National. E il presidente sta già intessendo relazioni per costruire una grande alleanza repubblicana che fermi la valanga inarrestabile dell’estrema destra. Quella di Macron è una sfida rischiosa pur di evitare di consegnare le chiavi del paese a Marine Le Pen.
Lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale è a ogni modo un punto di non ritorno per la politica interna francese. Chissà nelle prossime settimane se le Borse europee e soprattutto quella di Parigi troveranno un nuovo sottilissimo equilibrio.