«Ciò che distingue il Piano Mattei da tutte le altre iniziative del passato è proprio la sua concretezza. Noi non abbiamo scritto un elenco di buone intenzioni, di dichiarazioni di principio. Abbiamo scritto un piano di obiettivi fattibili e realizzabili, accompagnato da un cronoprogramma ben delineato». E’ l’incipit del videomessaggio del presidente del consiglio Giorgia Meloni inviato all’assemblea di Confcommercio.
«Non avremmo potuto affrontare da soli questa sfida, chiaramente. Per questo, quando abbiamo costruito la governance del Piano, abbiamo deciso di coinvolgere nella Cabina di Regia una rappresentanza del Sistema Italia molto ampia e articolata. Confcommercio è ovviamente una delle realtà alle quali abbiamo chiesto di darci una mano, e ringrazio ancora tutti voi per il contributo e le proposte che avete condiviso con noi a partire dall’attenzione nei confronti della formazione professionale e per ciò che continuerete a fare nei prossimi mesi», aggiunge il premier.
«Voglio salutare e ringraziare il Presidente Sangalli e tutta la Confcommercio per aver promosso quest’iniziativa dedicata al contributo del settore privato italiano al Piano Mattei per l’Africa. Sono molto felice che il tessuto produttivo ed economico di questa Nazione abbia compreso, fin dall’inizio, l’importanza e la strategicità della sfida che il Governo ha lanciato con l’iniziativa del Piano Mattei», afferma Meloni.
«Abbiamo lavorato molto in questi mesi, anche per creare una cornice nella quale il settore pubblico e il settore privato potessero lavorare insieme, anche in aree dell’Africa dove l’Italia non è tradizionalmente presente. E siamo impegnati per sostenere ulteriormente l’internazionalizzazione delle nostre aziende, anche riservando una quota del Fondo SIMEST a favore di chi investe in Africa, in particolare le nostre piccole e medie imprese, con finanziamenti che potranno essere utilizzati anche per investimenti produttivi verso il Continente – osserva il presidente Meloni – E quindi, carissimi, è un grande progetto, una grande iniziativa; chiaramente, per troppo tempo l’Africa è stata una terra, diciamo così incompresa, sfruttata, spesso guardata dall’alto in basso».
«Abbiamo portato questo approccio, questo stesso livello di concretezza, anche in ambito G7. Come sapete l’Italia quest’anno ha la responsabilità di guidare il forum. Al Vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, alcuni strumenti finanziari molto innovativi per sviluppare strategie di co-investimento in Africa e abbiamo avviato sinergie strutturate e attività di raccordo tra il Piano Mattei e le iniziative che già esistono particolarmente sul tema degli investimenti in infrastrutture e che sono previste dai nostri partner», aggiunge il premier.
«Penso, ad esempio, alla decisione di contribuire, con un impegno finanziario che può arrivare fino a 320 milioni di euro, a uno dei progetti della Partnership for Global Infrastructure and Investment che è la realizzazione del corridoio di Lobitò, il sistema infrastrutturale che collegherà l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo. Parliamo di un’infrastruttura imponente, che coinvolge numerosi settori e che apre ad opportunità anche per le imprese italiane. Ma ci tengo a ricordare anche l’ottima sinergia che l’Italia ha instaurato con gli Stati Uniti in Kenya, Nazione dove stanno prendendo corpo due progetti pilota del Piano Mattei nel settore dell’energia rinnovabile. Il primo per lo sviluppo della filiera dei biocarburanti, per coinvolgere fino a circa 400 mila agricoltori; il secondo per la produzione di energia geotermica», ha concluso il presidente del consiglio.