Secondo quanto reso noto dall’Abi al termine del primo incontro dell’High Level Forum il prossimo step del settore bancario saranno i cosiddetti “mutui verdi”, utili per l’acquisto di immobili ad alta performance energetica o che saranno riqualificati in tal senso.
Il 2023 ha visto un’incidenza di questo tipo di mutui pari al 10% sul totale di quelli erogati per l’acquisto dell’abitazione e per il 16% su quelli destinati alla ristrutturazione.
La nota di Abi mette in evidenza l’importanza sul fatto «che il recepimento nel nostro ordinamento della Direttiva europea sulla riqualificazione energetica degli immobili sia accompagnato da adeguate misure di incentivazione che consentano a imprese e famiglie di realizzare gli investimenti necessari a migliorare la performance energetica dei propri immobili. Fondamentale è anche la creazione di un database nazionale degli attestati di prestazione energetica degli immobili (APE), direttamente accessibile dalle banche. Tali informazioni sono infatti essenziali per valutare il grado di prestazione energetica degli edifici di cui le banche finanziano l’acquisto o la ristrutturazione».
Un vantaggio «anche per i proprietari immobiliari giacché ciò consentirebbe alle banche di utilizzare più agevolmente le informazioni sugli APE all’interno del processo di valutazione della rischiosità/fattibilità dell’affidamento/investimento».