Le entrate turistiche in Giappone sono quintuplicate nell’ultimo decennio. Il turismo è diventato la seconda industria per afflusso di fondi dall’estero per l’economia giapponese, dopo l’auto. A segnalarlo è il quotidiano giapponese Nikkei.
Gli acquisti diretti nel mercato turistico interno da parte delle famiglie non residenti hanno totalizzato 7.200 miliardi di yen pari a 42,1 miliardi di euro annui in termini nominali per il primo trimestre del 2024, secondo i dati del governo. Prima del Covid-19, a dicembre 2019, erano a 4.600 miliardi di yen, che corrispondono a 26,9 miliardi di euro.
Il turismo straniero gioca un ruolo sempre più importante nell’economia giapponese: dopo l’export di auto che vale 17.300 miliardi di yen pari a circa 101,1 miliardi di euro, nel 2023 è risultato avanti ai componenti elettronici, compresi i semiconduttori e all’acciaio, che erano secondo e terzo lo scorso anno.
La spesa trimestrale dei visitatori è aumentata di poco più del 60% nei cinque anni fino al primo trimestre di marzo, mentre le esportazioni annuali di automobili e acciaio sono aumentate ciascuna di circa il 45% tra il 2019 e il 2023, e i componenti elettronici sono cresciuti meno del 40% nello stesso periodo.
Il numero di turisti stranieri mensili in Giappone ha superato i 3 milioni per la prima volta a marzo e ha mantenuto questo livello per tre mesi consecutivi, secondo i dati del governo.
La spesa in entrata è cresciuta del 38,8% in Giappone tra ottobre-dicembre 2019 e lo stesso trimestre del 2023, secondo il rapporto annuale del governo giapponese sul turismo. Per fare un paragone, lo stesso dato per la Spagna è stato del 30,7% e per l’Italia del 16,5%, mentre si sono registrati cali del 4,3% per gli Stati uniti e dell’1,6% a Singapore.
La spesa per visitatore in Giappone è aumentata del 31% tra il 2019 e il 2023. Uno degli elementi che è dietro questo boom turistico, tra l’altro, è anche la debolezza dello yen, che nel 2023 è stato del 30% più debole rispetto al 2019.