Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che il suo governo è a lavoro su importanti riforme per rilanciare l’economia. La Cina sta infatti lottando per stimolare la crescita da quando la rigida politica sanitaria contro la Covid-19 è stata abbandonata alla fine del 2022. La seconda economia mondiale è afflitta da una crisi del settore immobiliare, da una spesa al consumo bassa e da un’elevata disoccupazione giovanile. «Stiamo ora lavorando per progettare e attuare importanti misure per approfondire le riforme in tutti i settori e stiamo continuando ad espandere l’apertura istituzionale per creare un ambiente imprenditoriale più in linea con le regole del mercato, la legislazione e gli standard internazionali. La modernizzazione della Cina, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, significa l’emergere di un mercato gigantesco, più grande di tutti i Paesi sviluppati messi insieme. Le porte della Cina si apriranno sempre di più e non si chiuderanno mai», ha dichiarato in un discorso.
Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto anche la costruzione di “ponti” nell’economia globale, mentre Pechino è alle prese con controversie economiche, commerciali e territoriali con i vicini e i partner commerciali. «La seconda economia mondiale non abbandonerà mai la strada dello sviluppo pacifico,Inoltre, non diventerà uno stato forte che cerca di dominare gli altri. i fronte a una storia di pace o di guerra, di prosperità, di unità o di confronto, più che mai dobbiamo portare avanti lo spirito e la connotazione dei Cinque Principi della Coesistenza Pacifica», ha continuato.
Questo è un momento delicato per Pechino: sono tesi i rapporti con gli Usa, da tempo, ed ora si rischia una guerra commerciale anche con l’Ue dopo le tariffe imposte sui veicoli elettrici. La Cina vuole l’abolizione entro il 4 luglio. Ma se questo non dovesse avvenire?