«Il prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea è ancora una decisione relativamente facile, ma le mosse successive dovrebbero arrivare solo quando l’inflazione si sarà chiaramente diretta verso l’obiettivo del 2%». E’ quanto ha affermato in un’intervista il responsabile delle politiche della BCE Pierre Wunsch.
La BCE prevede che l’inflazione oscillerà al di sopra del suo obiettivo del 2% per il resto di quest’anno, ma prevede che riprenderà l’allentamento l’anno prossimo e raggiungerà il 2% entro la fine del 2025.
«Se non avremo grandi sorprese negative, allora in base alle nostre previsioni, direi che c’è spazio per un secondo taglio – ha aggiunto Wunsch che è anche governatore della banca centrale del Belgio. – Una piccola deviazione dalle proiezioni non cambierebbe drasticamente questa visione». Ma ha anche affermato che questo secondo taglio non è urgente e che la BCE potrebbe attendere la pubblicazione delle prossime proiezioni a settembre per decidere.
Anche lui, come altri suoi colleghi, sottolinea la necessità di avere più dati a disposizione per decidere le mosse future. «Per continuare con i tagli, avrei bisogno di avere un po’ più di conforto sul fatto che stiamo davvero scendendo dal 2,5% di inflazione a qualcosa che è più vicino al 2%», ha concluso.
Giorni fa è stato diffuso l’ultimo bollettino della Bce in cui si sottolinea che i tassi rimarranno restrittivi finché sarà necessario per riportare l’inflazione al target del 2%.
Ricordiamo che ad inizio giugno la Bce ha finalmente operato il primo taglio tanto atteso dal 2019. Christine Lagarde dal canto suo ha fatto capire di esser aperta a ulteriori tagli, con gli operatori che ne aspettano appunto altri due entro il 2024, ma la tempistica dipenderà dal ritmo dell’inflazione europea, già rivista al rialzo. I prossimi ribassi, come sottolineano gli analisti, non sono scontati. Gli ufficiali escludono quasi del tutto un secondo intervento a luglio.