Per quantità il numero dei brevetti è di 38.210 invenzioni dal 2014 al 2023, contro i soli 6.276 degli USA mentre la Corea si ferma a 4.155, il Giappone 3.409 e l’India 1.350.
Per nominativi le prime posizioni sono occupate da aziende cinesi con nomi come Tencent, Ping An Insurance e Baidu.
A fare un quadro della situazione è il report delle Nazioni Unite in cui si nota immediatamente che la Cina domina la corsa mondiale ai brevetti per l’intelligenza artificiale generativa una voce, quest’ultima, che rappresenta il 6% del totale dei brevetti di intelligenza artificiale nel mondo.
Dopo aver perso le prime tappe dello sviluppo dell’AI, tappe che in realtà sono state conquistate da ChatGPT, OpenAI, e i titani tecnologici statunitensi Microsoft, Alphabet, Google e Amazon Pechino ha guadagnato il terreno perso nello sviluppo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Non solo ma nel tentativo di consolidare la propria presenza nel settore, a maggio la Cina ha lanciato un “piano d’azione” triennale per rafforzare gli standard nei chip AI, nell’AI generativa e aumentare la potenza di calcolo nazionale.