Il bilancio 2023 dell’Inps si chiude con un saldo della gestione finanziaria di competenza di 12,18 miliardi di euro, con un risultato economico di esercizio positivo per 2,06 miliardi e con un avanzo patrimoniale netto che passa da 23.22 a 29,78 miliardi.
Lo si legge nel Rendiconto approvato dal Civ dell’Inps e presentato oggi che evidenzia valori positivi inferiori all’esercizio 2022 (con un calo di 5,083 miliardi) ma superiori al 2021 e alle previsioni assestate 2023.
«E’ un risultato importante per l’Istituto – si legge – e un ulteriore elemento che attesta l’equilibrio del sistema previdenziale pubblico italiano il quale, per la rilevanza economica che assume nell’ambito della contabilità generale dello Stato, incide sulla stabilità complessiva del sistema Paese».
Nel 2023 l’Inps ha speso per il reddito e la pensione di cittadinanza 6.688 milioni con una riduzione del 16,86%, pari a 1.350 milioni, rispetto al 2022.
Il dato, contenuto nel Rendiconto presentato oggi dal Civ dell’Inps, è legato alla stretta sui cosiddetti occupabili con la possibilità per le famiglie senza minori, disabili o persone over 60 non in situazione di disagio di avere al massimo nell’anno sette mesi del sussidio.
«Le spese per l’inclusione sociale, si legge, sono rimaste sostanzialmente invariate (+0,3 miliardi) ma con un calo di 1,35 miliardi del Reddito e della pensione di cittadinanza e un aumento di 1,08 miliardi per le prestazioni di invalidità civile».
L’Inps stabilisce che la spesa per le pensioni nel 2023 ha raggiunto quota 304,14 miliardi con un aumento del 7,4% rispetto all’anno precedente pari a 20,890 miliardi.
Lo si legge nel Rendiconto presentato oggi dal Civ dell’Inps che sottolinea come l’aumento sia legato “quasi per intero” alla rivalutazione delle pensioni a fronte dell’impennata inflazionistica registratasi nel 2022.
Nel 2023 le pensioni complessivamente liquidate sono state 837.399 rispetto alle 876.024 dell’anno precedente