Secondo quanto evidenziato da UBS nel suo Global Wealth Report 2024 “La Turchia si distingue per una crescita sbalorditiva di oltre il 157% della ricchezza pro capite tra il 2022 e il 2023, lasciando tutte le altre nazioni molto indietro”. Al secondo posto il Qatar con il 20% e il Sudafrica con circa il 16%. Negli Stati Uniti, la ricchezza media per adulto è cresciuta solo del 2,5%.
A spaventare è, però, l’inflazione al 71% su una popolazione che arriva poco oltre 85 milioni di persone che hanno visto la loro moneta, la lira turca, perdere quasi l′83% del suo valore rispetto al dollaro. A vantaggio, però, di chi, come molti, hanno il possesso di una casa che è diventato un vero e proprio patrimonio proprio grazie all’inflazione stessa.
«In un certo senso, l’elevato ritmo dell’inflazione aiuta anche a spiegare perché la ricchezza è aumentata molto di più in termini di valuta locale, almeno [di più] rispetto ad altri paesi, perché vale la pena tenere a mente che la ricchezza è misurata in termini nominali». Queste le parole di Samuel Adams, economista presso UBS Global Wealth Management.
«Se l’inflazione è molto alta, ciò che tende a succedere è che se si ha un bene reale come l’edilizia abitativa, i prezzi delle case tendono a salire in linea con l’inflazione, se non addirittura più velocemente» ha detto. «Quindi quelle persone che hanno una casa di proprietà, o che hanno azioni, che tendono anche a comportarsi abbastanza bene in quegli ambienti, tendono a vedere la loro ricchezza accumularsi un po’ più velocemente. Certo, non significa che tutti ne traggano beneficio nella stessa misura. Se non si è in quelle attività, se gli aumenti salariali non tengono il passo con l’inflazione, allora, ovviamente, ne risentiranno in modo piuttosto negativo».