Ieri mattina il mondo si è svegliato nel caos a causa di un problema informatico che ha paralizzato i sistemi di comunicazione di aeroporti, banche, media e qualunque piattaforma utilizzi l’apparato Microsoft.
Siamo tutti entrati nel cyber-caos globale, che verrà ricordato come la giornata dei PC con gli schermi blu, la Blue Screen of Death (BSOD), con impatti negativi soprattutto nei settori Trasporti e Finance anche se dobbiamo la ricaduta sarà piuttosto pesante in molti ambiti.
La responsabilità è dell’aggiornamento di CrowdStrike, che ha sovrascritto un file critico della suite di sicurezza della stessa società, che offre servizi di cybersecurity a livello globale. Da qui il blackout dei Pc e dei sistemi Windows. Riavviando i Pc, il personale delle aziende e degli enti coinvolti si sono ritrovati davanti lo schermo blu con il dispositivo inutilizzabile. Ecco la soluzione per riprendere le attività.
Per capire bene cosa sia accaduto, quali conseguenze e soprattutto al risveglio dopo una giornata di cyber-caos cosa ci ha insegnato questo evento, cosa dobbiamo o dovremmo imparare, tutto questo lo abbiamo chiesto a Luigi Garogalo, direttore di Key4Biz e Cybersecurity Italia.
Possiamo spiegare in modo semplice cosa è successo, perché il mondo da un giorno all’altro si è svegliato bloccato e in un attimo siamo finito in questo cyber-caos?
«CrowdStrike la società di cybersecurity ha rilasciato un aggiornamento importante che riguarda il suo sistema di sicurezza, è una delle società più importanti e fornisce l’antivirus anche a Windows, infatti Mac e Linux è andato tutto bene perché il codice è diverso. L’antivirus era difettoso quindi i sistemi non erano più funzionanti, quindi la giornata, ormai diventata famosa per gli schermi blu, erano inutilizzabili. E’ successo questo che essendo tantissime le aziende di trasporti, banche, supermercati, l’80% dell’IT mondiale basato su Windows ha causato questo crash, il cyber-caos mondiale di cui parliamo».
Cosa ci insegna questa giornata, così mediaticamente definita degli schermi blu?
«La giornata degli schermi blu ci insegna una cosa importante, non bisogna affidarsi completamente a tecnologie straniere, soprattutto americane, il governo italiano da oggi in poi dovrebbe iniziare a investire in soluzione di cybersecurity italiane, in un cloud italiano o europeo quindi a investire in tecnologie nostre. A Fiumicino, il sistema non ha avuto problemi, hanno avuto il crash le piattaforme delle compagnie che utilizzano Windows, infatti alcuni aeroporti in Italia hanno funzionato proprio perché hanno dei sistemi proprietari. La giornata, quindi ci deve fare riflettere e il governo deve puntare su tecnologie italiane o europee».
Ringraziando il direttore di Key4Biz e Cybersecurity Italia Luigi Garofalo per la spiegazione e anche i consigli, cercheremo in futuro di entrare più nel dettaglio per comprendere meglio i meccanismi della cybersecurity che possono metterci da un momento all’altra out, in particolare sulle conseguenze economico e finanziare che questo comporta.