Kering ha segnalato un calo delle vendite nel secondo trimestre maggiore del previsto e prevede una seconda metà dell’anno debole, mentre il gruppo francese del lusso fatica a rilanciare il suo marchio principale Gucci e aumentano le preoccupazioni circa una prolungata flessione della spesa di fascia alta.
Le vendite del gruppo francese del lusso, proprietario dei marchi Gucci, Boucheron e Balenciaga, sono scese a 4,5 miliardi di euro pari a 4,9 miliardi di dollari, con un calo dell’11% su base organica, escludendo gli effetti valutari e le acquisizioni.
Secondo il consenso Visible Alpha, la cifra è inferiore alle aspettative degli analisti, che si aspettavano un calo del 9%.
Ha inoltre affermato che il reddito operativo del secondo semestre potrebbe diminuire di circa il 30%, dopo un calo del 42% nel primo semestre.
Secondo il consenso di Visible Alpha, le vendite di Gucci sono diminuite del 19%, senza alcun miglioramento rispetto al primo trimestre e al di sotto delle aspettative degli analisti che si aspettavano un calo del 16%.
Kering ha rilanciato Gucci, la centenaria casa di moda italiana che rappresenta la metà delle vendite del gruppo e due terzi degli utili.
I design minimalisti del nuovo direttore creativo Sabato de Sarno, che hanno iniziato ad arrivare nei negozi all’inizio di quest’anno, sono essenziali per rinnovare il design e spingere la fascia alta del mercato, nel tentativo di soddisfare i clienti più facoltosi, più immuni alle difficoltà economiche.
Armelle Poulou, direttore finanziario di Kering, ha dichiarato ai giornalisti che i progetti sono stati ben accolti e che il lancio procede come previsto.
Ma gli sforzi sono stati complicati dalla flessione del mercato mondiale del lusso, mentre la ripresa della Cina, tradizionalmente il mercato più ambito per Gucci, è stata offuscata dalla crisi immobiliare e dall’elevata disoccupazione giovanile, mentre i mercati occidentali si riprendevano dalla frenesia post-pandemia.
Anche LVMH ha deluso le aspettative, nei risultati resi noti ieri, con vendite in aumento dell’1%, offrendo pochi segnali che una ripresa sia dietro l’angolo, facendo scendere le azioni delle società di beni di lusso mercoledì. Kering è stata scambiata al suo livello più basso dal 2017.
FOTO: Shutterstock