Credit Agricole SA, la seconda banca francese quotata in borsa per valore di mercato, ha battuto le stime degli analisti nel secondo trimestre, grazie alle vendite record della sua unità di investment banking, sostenute da una forte attività nei mercati dei capitali e nella finanza aziendale. Ma il dato risulta in calo. L’utile netto del gruppo da aprile a giugno è sceso a 1,82 miliardi di euro (1,97 miliardi di dollari) con un calo del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma batte il consenso degli analisti di 1,62 miliardi di euro compilato dalla società.
Le vendite sono aumentate dell’1,8% a 6,8 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando le aspettative degli analisti di 6,49 miliardi di euro. Il costo del rischio, ovvero il denaro accantonato per i prestiti in sofferenza, è stato di 424 milioni di euro, leggermente al di sotto delle aspettative.
Le vendite corporate e investment banking hanno visto un aumento dell’11,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,71 miliardi di euro, il miglior secondo trimestre di vendite mai registrato, ha dichiarato.
Le entrate derivanti dal trading di reddito fisso, valute e materie prime (FICC) sono aumentate dell’1,7% nel periodo, ha dichiarato il responsabile della banca d’investimento della banca, Xavier Musca, in una telefonata con i giornalisti.