Crollo totale in Europa con i maggiori indici che chiudono in pesante passivo. Il Ftse Mib perde circa il 2,7%, il Ftse 100 oltre l’1%, il Cac 40 il 2,14% e il Dax il 2,3%.
Storia non differente a Wall Street dove i tre indici maggiori dopo un avvio incoraggiante, hanno invertito la rotta presentando a loro volta forti pressioni al ribasso.
A pesare, su entrambe le sponde dell’oceano, è il comparto bancario, particolarmente più forte in Europa ma soprattutto in Italia. Gli istituti finanziari, infatti, devono ora fare i conti con l’ipotesi di una riduzione dei ricavi per effetto del taglio dei tassi da parte delle banche centrali. LA prima, oggi, la Bank of England ma, come detto anche dalla BCE e prospettato dalla Fed, la banca inglese è solo la prima di una lunga lista di istituti pronti a cambiare politica monetaria.
A livello europeo si notano i crolli di nomi come Societe Generale mentre in Italia soffre e non poco Mps insieme a Unicredit e, di altri settori, Tenaris, Prysmian.
Sull’altro fronte si salvano Ferrari e Nexi. In calo l’euro a 1,078 dollari mentre scende anche il Brent del Mare del Nord, a 80,61 dollari al barile e il Wti a 77,42 dollari.