In costante calo, in Italia, il numero degli artigiani, in particolare quelli che svolgono un’attività lavorativa prevalentemente manuale. Secondo i dati dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) su dati dell’Inps e di Infocamere/Movimprese si è passati da 1.867.000 unità del 2012 a perdere 410mila soggetti (-73mila solo nell’ultimo anno) fino ad arrivare al 2023 con un totale di 1.457.000, pari al -22%.
Unica nota positiva, paradossalmente, l’anno post Covid con un +2.325 tra il 2021 e il 2020.
Sotto pressione anche le aziende artigiane attive con un nel 2008, a 1.486.559 e un 2023 a quota 1.258.079.
La provincia con il peggior saldo di contrazione è stata Vercelli: -32,7%. Seguono Rovigo con -31%, Lucca con -30,8% e Teramo con -30,6%.
Per le regioni, invece, in testa l’Abruzzo con il -29,2%, le Marche con -26,3% e Piemonte con -25,8%.