Il colosso della fast fashion cinese, Shein, ha accusato Temu di rubare sistematicamente i suoi modelli anche attraverso spionaggio industriale. Infatti un dipendente sarebbe accusato di aver passato segreti industriali all’avversaria.
Non solo ma secondo quanto sostenuto dall’accusa, Temu, per compensare le perdite, avrebbe creato un vero e proprio sistema che sfrutta la contraffazione, la violazione della proprietà intellettuale e la frode.
A sua volta, però, Shein è al centro di accuse simili da parte di una lunga lista di grandi marchi, tra cui Levi Strauss e H&M.
“Temu spinge i consumatori statunitensi a scaricare e usare la sua applicazione mobile con promesse di prezzi estremamente bassi. Ma Temu non trae profitto dalla vendita di questi prodotti, che hanno un prezzo così basso che Temu deve sovvenzionare ogni vendita, perdendo soldi a ogni transazione”, si legge nella denuncia.
“Solo incoraggiando i suoi venditori a violare i diritti di proprietà intellettuale altrui e a vendere prodotti contraffatti o di qualità inferiore, Temu può sperare di ridurre al minimo le ingenti perdite che sta sovvenzionando”.
L’anno scorso, Temu ha fatto causa a Shein accusandola di usare “intimidazioni mafiose nei confronti dei fornitori” per costringerli ad accordi di esclusiva.