Il tasso annuale di inflazione dei prezzi al consumo urbano in Egitto è salito al 26,2% in agosto, rispetto al 25,7% di luglio, come hanno mostrato oggii dati dell’agenzia statistica CAPMAS.
Ad inizio settembre la banca centrale ha lasciato i tassi di interesse overnight fermi, affermando che le pressioni inflazionistiche si sono attenuate ma che la crescita economica si è ammorbidita. E’ la terza volta dopo aver firmato un accordo di sostegno finanziario da 8 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale.
L’Egitto, indebitato all’inverosimile, sta precipitando verso l’abisso finanziario. Il Paese è vittima della crisi economica globale, prima l’emergenza del coronavirus e il conseguente crollo dei proventi del turismo e poi la guerra in Ucraina. Nei fatti, la guerra ha avuto un grande effetto sul più grande importatore di grano al mondo. Russi e ucraini, inoltre, rappresentavano prima della guerra un terzo dei turisti in Egitto. Tuttavia, per la maggioranza degli osservatori, come illustri economisti, il paese è “rimasto intrappolato in un ciclo di prestiti che è diventato insostenibile”.
Il suo debito è pari all’85,6% della sua economia, secondo l’Fmi.