Gli investimenti diretti all’estero della Corea del Sud sono diminuiti del 2,7% su base annua, raggiungendo i 15,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre, a causa del perdurare delle incertezze economiche globali e dei rischi geopolitici, secondo i dati compilati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Entrando nello specifico gli investimenti nei settori assicurativo, finanziario e manifatturiero sono diminuiti, mentre quelli nei settori minerario e delle telecomunicazioni sono aumentati.
Gli Stati Uniti sono rimasti la principale destinazione di investimento con un totale di 5,96 miliardi di dollari, nonostante un calo del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Basata su un’economia essenzialmente agricola fino alla divisione dalla Corea del Nord nel 1948, negli ultimi decenni la Corea ha conosciuto il fiorire di un vero e proprio miracolo economico, grazie ad un attenta azione di modernizzazione iniziata negli anni ‘60 ed una politica di bassi salari e di scarsa protezione sociale, che consentirono all’industria sudcoreana di farsi strada nei mercati internazionali (basti ricordare la presenza di colossi quali Daewoo e Hyundai nel campo delle autovetture, così come Samsung e LG nel campo dell’elettronica e dei computer).