Eurostat conferma la stima preliminare dell’inflazione di agosto, in rallentamento al 2,2% nell’Eurozona (dal 2,6% di luglio). Nell’Ue è scesa al 2,4% dal 2,8% di luglio. I tassi più bassi in Lituania (0,8%), Lettonia (0,9%), Irlanda , Slovenia e Finlandia (tutti 1,1%). Tassi più alti in Romania (5,3%), Belgio (4,3%) e Polonia (4,0%).
Il contributo più elevato nell’Eurozona viene dai servizi (+1,9 punti percentuali). In calo l’energia (-0,3 punti).
L’inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, evidenzia una crescita del 2,8% su base annua, in linea con la stima preliminare e rispetto al 2,9% del mese precedente. La variazione mensile passa a +0,3%, confermando la stima preliminare, rispetto al -0,2% precedente.
Intanto la produzione edile destagionalizzata dell’area euro è rimasta stabile mese su mese a luglio, dopo un aumento rivisto dello 0,6% a giugno, secondo i dati Eurostat pubblicati oggi. Su base annua, la produzione edile del blocco è scesa del 2,2%, rispetto al calo rivisto dell’1,3% precedente.