In leggero miglioramento il deficit italiano in rapporto al Pil che nel 2023 è pari al 7,2% contro il risultato di aprile pari a 7,4%. L’Istat, che ha reso note le cifre, ha anche rivisto il dato sulle stime 2022 a 8,1% dall’8,6% precedente.
Migliori del previsto anche le stime sul debito/Pil per il 2023: 134,6%, invece del 137,3% presenti nel Def e nel report Ista di aprile.
Sul fronte del Pil la variazione 2023 in volume è dello 0,7%, vale a dire 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. Nel 2022 è aumentato del 4,7%, al rialzo di 0,7 punti percentuali.
In merito a quest’ultimo dato è arrivati il commento dell’Unione Nazionale Consumatori “Dato negativo! La revisione al ribasso è percentualmente molto consistente, ben 0,2 punti su una crescita che si attesa a 0,7. Unica consolazione è che finalmente il Pil nel 2023 è maggiore rispetto al massimo raggiunto prima della crisi finanziaria del 2008, dopo il fallimento di Lehman Brothers. Insomma si è usciti finalmente dal tunnel, ma per questo traguardo si sono dovuti attendere ben 15 anni, un tempo biblico” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Altro aspetto negativo è che, se i consumi finali nazionali crescono dell’1,2%, la componente della spesa delle famiglie residenti, che è quella che conta maggiormente, resta sempre allo zero virgola, +0,9%. Insomma i consumi delle famiglie restano asfittici” conclude Dona.