Il tasso di inflazione dell’area dell’euro si stabilizzerà all’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea nel corso del 2025. Questo è quanto sostiene il policymaker finlandese della BCE Olli Rehn in un discorso di oggi. «La direzione della politica monetaria è chiara: i tagli dei tassi di interesse sono iniziati e la nostra posizione di politica monetaria sta diventando meno restrittiva», ha detto Rehn, sottolineando che la Banca centrale deciderà il ritmo e l’entità di ulteriori tagli dei tassi in base alle singole riunioni, guardando ai dati in arrivo di volta in volta.
Ma i rischi sono sempre in agguato. «L’Europa deve trovare il modo di aumentare la produttività, dato che l’aumento dei costi energetici europei, derivante dall’invasione della Russia in Ucraina, ha intaccato la produzione industriale della regione – ha detto Rehn. – Se non si riesce a realizzare riforme significative, un indebolimento più permanente del settore manifatturiero minaccerebbe la competitività dell’area euro».
Ricordiamo che a metà settembre la Bce ha annunciato di aver tagliato i tassi dello 0,25%, una mossa ampiamente attesa e data per scontata dal mercato. Il tasso di interesse chiave della BCE, che contribuisce a stabilire il prezzo di tutti i tipi di prestiti e mutui in tutta l’Unione, è ora al 3,5%, in calo rispetto al precedente 3,75%. Le modifiche entreranno in vigore il 18 settembre 2024.
La prossima riunione è prevista il 17 ottobre.