L’attività imprenditoriale della zona euro è tornata a contrarsi il mese scorso, anche se la flessione non è stata così forte come si pensava inizialmente, secondo un sondaggio che ha anche mostrato che le pressioni inflazionistiche si sono attenuate.
L’indice composito dei responsabili degli acquisti, compilato da S&P Global e considerato un buon indicatore della salute economica generale, è sceso a 49,6 punti a settembre rispetto al 51 di agosto.
Per la prima volta da febbraio, questo valore si è attestato al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione, ma è stato significativamente superiore alla stima preliminare di 48,9.
Un PMI che copre l’industria dei servizi dominante della zona euro è scivolato a 51,4 il mese scorso da 52,9, ma è stato anticipato dalla lettura flash di 50,5.
Guardando alle singole economie la crescita del settore dei servizi in Germania è rallentata per il quarto mese consecutivo a settembre, arrivando quasi a fermarsi, mentre il calo della domanda e le preoccupazioni per la recessione hanno dipinto un quadro cupo per l’economia più grande d’Europa. L’indice finale dei responsabili degli acquisti dei servizi HCOB è sceso a 50,6 da 51,2 in agosto.
Dopo aver toccato un minimo di sei mesi, la lettura di settembre è rimasta appena al di sopra della soglia di 50,0 che separa la crescita dalla contrazione.
L’indice Pmi relativo ai servizi in Italia è sceso a settembre a 50,5 punti dai 51,4 di agosto.
Il settore dei servizi francese si è contratto a settembre, invertendo la forte crescita registrata ad agosto grazie ai Giochi Olimpici di Parigi.
L’HCOB France Services PMI è sceso bruscamente a 49,6 a settembre da 55,0 ad agosto, indicando una contrazione marginale dell’attività. Qualsiasi lettura inferiore a 50,0 segnala un calo dell’attività, mentre le letture superiori a tale livello indicano una crescita. Il PMI dei servizi flash di settembre si è attestato a 48,3 punti.