La Banca del Portogallo ha tagliato oggi le previsioni di crescita economica per quest’anno all’1,6% dal 2% previsto a giugno, sottolineando un terzo trimestre anemico con un rallentamento delle esportazioni e dei consumi privati. Prevede che l’economia, che è cresciuta del 2,5% nel 2023, si espanderà del 2,1% il prossimo anno 2025 e del 2,2% nel 2026, leggermente al di sotto delle sue stime precedenti.
Il governo prevede però ancora che l’economia crescerà di circa il 2% quest’anno.
Vede gli investimenti crescere solo dello 0,8% nel 2024, dopo il 3,6% nel 2023, aggiungendo che “la transizione graduale a tassi di interesse più bassi e l’afflusso di fondi europei sosterranno una maggiore crescita degli investimenti” in futuro.
La crescita delle esportazioni, prevista al 3,8% quest’anno, dovrebbe ancora superare il 3,5% dello scorso anno, ma la nuova previsione è ben al di sotto del 4,2% previsto a giugno. I consumi privati, che rappresentano circa due terzi del PIL, sono visti in crescita del 2,5% quest’anno, dopo il 2% nel 2023.
Il Portogallo è tra le 50 maggiori economie del mondo e fino al 2020 ha avuto una prospettiva di crescita positiva. Lo choc economico dovuto alla crisi causata dalla pandemia ha imposto una brusca frenata a questa tendenza, provocando una flessione accentuata. I suoi punti di forza sono: la produzione di sughero ( ricavato dalle querce da sughero) di cui il Portogallo può vantare il primato mondiale, la pesca (merluzzi, tonni e pesce azzurro) che alimenta l’industria conserviera e i famosissimi vini Madeira e Porto. Grande importanza hanno la coltivazione dell’oliva e della vite, da cui si ricavano celebri vini, tra i quali il Porto. In Portogallo si trovano allevamenti di ovini, bovini, suini e pollame.