Il monopolio di Google nel ramo dei motori di ricerca non piace all’Antitrust USA che da tempo sta valutando una soluzione per favorire la concorrenza.
Già condannato ad agosto per monopolio, il re dei motori di ricerca, reo di aver imposto il suo Google come unica opzione ai consumatori, dovrà cambiare molto delle sue impostazioni e aprire anche ai competitor. Questa, in generale, l’intenzione scritta nero su bianco nelle 30 pagine inviato al giudice federale Amit Mehta a Washington, il Dipartimento di Giustizia (DOJ). Da qui la possibile ipotesi di uno spezzatino dell’azienda.
Sul tavolo anche altre possibili limitazioni da quelle riguardanti la raccolta dei dati fino alle interconnessioni tra i vari prodotti del gruppo di Mountain View.
Non si p fatta attendere la risposta di Alphabet, l’azienda madre di Google che ha sottolineato che una decisione come quella che sembra delinearsi all’orizzonte “cambierebbe il loro modello di business, aumenterebbe il costo dei dispositivi e minerebbe Android e Google Play nella loro competizione con l’iPhone e l’App Store”.