Costi di prestito sempre crescenti e livelli di debito particolarmente alti porteranno, secondo quanto stabilito da S&P Global Ratings ad un aumento dei default sul debito in valuta estera tra gli emittenti sovrani nel prossimo decennio.
Numeri alla mano l’agenzia di rating ha calcolato una percentuale intorno al 20% delle entrate che gli stati riservano al pagamento degli interessi nell’anno precedente.
“La maggior parte dei default sovrani in valuta estera nel periodo 2000-2023 sono stati causati da deboli fattori istituzionali, fiscali e di composizione del debito”, ha osservato l’analista del credito di S&P Global Giulia Filocca.
Tra i paesi che rischiano di essere insolventi in valuta estera risultano nomi che già in passato hanno occupato le cronache finanziarie internazionali, su tutti Cipro e Grecia, nazioni che già hanno registrato un fabbisogno di finanziamenti esteri superiori alle entrate delle partite correnti e le riserve valutarie.