Il governo nella sua ultima manovra ha deciso di aumentare le tasse sulle plusvalenze derivanti dall’investimento in criptovalute, passando dall’attuale 26% al 42% per le plusvalenze oltre la soglia di 2.000 euro nel corso del periodo d’imposta.
L’aggravio, secondo dati dell’Osservatorio Blockchain and Web 3 della School of Management del Politecnico di Milano, colpirà 3,6 milioni di italiani e scatterà dal 2025 rendendo l’Italia uno tra i paesi con la tassazione più alta nel settore cripto.
“Questa misura non solo accrescerà il carico fiscale per gli investitori in bitcoin e altre criptovalute, ma potrebbe generare una serie di effetti negativi. Gli operatori del settore temono, che l’aumento dell’aliquota scoraggerà nuovi investimenti, riducendo l’interesse degli investitori e compromettendo lo sviluppo dell’ecosistema blockchain che stava prendendo piede nel paese”, afferma Giacomo Vella, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web 3 del Politecnico di Milano, aggiungendo ” Si rischia, inoltre, di creare un’asimmetria tra il settore emergente delle criptovalute e il mercato tradizionale degli strumenti finanziari, come gli ETF. Mentre la tassazione delle criptovalute subisce questo aumento significativo, gli ETF e altri prodotti finanziari continuano a essere regolamentati da un regime fiscale diverso e spesso meno oneroso”.