Lyft pagherà una multa civile di 2,1 milioni di dollari per risolvere le accuse mosse dalla Federal Trade Commission statunitense per aver ingannato i potenziali conducenti su quanto avrebbero potuto guadagnare lavorando per la società di ride-hailing.
Ieri è stata depositata presso la corte federale di San Francisco una proposta di accordo, che necessita dell’approvazione di un giudice.
Il caso ha origine dalle pubblicità pubblicate da Lyft nel 2021 e nel 2022 per far fronte a una carenza di autisti che internamente definiva “crisi dell’offerta”, poiché il crescente accesso ai vaccini anti-COVID-19 aveva aumentato la domanda dei suoi servizi.
Secondo la FTC, Lyft ha ingannato gli autisti su quanto avrebbero potuto guadagnare all’ora, proponendo guadagni orari basati sul 20% dei conducenti più ricchi, il che significava che era improbabile che la maggior parte degli autisti guadagnasse la paga pubblicizzata.
Secondo la FTC, le pubblicità di Lyft proponevano anche garanzie di guadagno che inducevano i conducenti a credere che avrebbero ricevuto dei bonus, il che ha portato a decine di migliaia di reclami da parte dei conducenti.
«È illegale adescare i lavoratori con affermazioni fuorvianti su quanto guadagneranno sul lavoro», ha affermato in una nota la presidente della FTC Lina Khan.
L’accordo impone inoltre a Lyft di basare le richieste di risarcimento relative alla retribuzione degli autisti sui guadagni tipici, di supportare tali richieste con prove e di chiarire i termini delle sue garanzie sui guadagni.
In una dichiarazione, la società con sede a San Francisco ha affermato di essere impegnata a comunicare in modo chiaro le prospettive di guadagno ai conducenti prima che si iscrivano e a seguire le migliori pratiche della FTC.
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