Bitcoin verso nuovi record. Dopo i 73.798 dollari del massimo storico, in mattinata il decano delle criptovalute ha lambito i 70mila. Indubbiamente tra i fattori che ne hanno promosso il rally, il primo è senza dubbio la politica. Come è noto i candidato repubblicano Donald Trump ha promesso di rendere gli USA «la cripto capitale del pianeta e la superpotenza bitcoin del mondo». Ed il tycoon, attualmente, appare in vantaggio, sebbene ancora leggero, verso la sua sfidante Kamala Harris. Quest’ultima, però, non ha cancellato il sostegno alle cripto dichiarando di essere favorevole alla creazione di un quadro normativo chiaro sul settore. Da qui la serenità per gli investitori che, a prescindere da chi vincerà, non ci saranno restrizioni.
C’è poi anche il fattore oro. Con i massimi storici dei 2.757 dollari l’oncia e con la progressiva perdita di appeal di valute come il dollaro (che subirà presto il peso del debito a stelle e strisce), il bitcoin può vantare un bagaglio di fiducia da parte delle istituzioni che ne vedono la lenta metamorfosi verso una costante integrazione nei mercati finanziari tradizionali. La prima consacrazione, infatti, è arrivata con gli Etf.