I prezzi al consumo in Cina sono aumentati al ritmo più lento in quattro mesi a ottobre, mentre la deflazione dei prezzi alla produzione si è aggravata, come hanno mostrato i dati di sabato, nonostante Pechino abbia raddoppiato gli stimoli per sostenere l’economia in difficoltà.
Tra le sue ultime misure di stimolo, venerdì il massimo organo legislativo del Paese ha approvato un pacchetto da 10 trilioni di yuan pari a 1,4 trilioni di dollari per alleviare gli oneri del debito nascosto degli enti locali, anziché iniettare direttamente denaro nella seconda più grande economia mondiale, come alcuni investitori avevano sperato.
Gli analisti affermano che il pacchetto probabilmente non contribuirà a stimolare l’attività economica, la domanda e i prezzi nel breve termine.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,3% rispetto all’anno precedente il mese scorso, rallentando rispetto all’aumento dello 0,4% di settembre e segnando il livello più basso da giugno, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica.
Tuttavia, l’inflazione di fondo, escludendo i prezzi volatili di cibo e carburante, è aumentata dello 0,2% a ottobre, accelerando rispetto allo 0,1% di settembre.
Si aspettava che l’indice dei prezzi al consumo mantenesse un andamento ascendente mentre l’inflazione di fondo rimaneva moderata, lasciando spazio alle autorità per tagliare ulteriormente i tassi di interesse all’inizio del prossimo anno.
A fine settembre la banca centrale cinese ha annunciato le misure di sostegno monetario più aggressive dai tempi della pandemia di COVID-19, per rilanciare la crescita economica.
Il ministro delle Finanze Lan Foan ha fatto sapere che sono in arrivo ulteriori misure di stimolo, dichiarando in una conferenza stampa che presto arriveranno politiche fiscali a sostegno del mercato immobiliare e che le autorità stanno accelerando il lavoro di ricapitalizzazione delle banche.
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