Si chiama Telemedicina ed è l’ultima frontiera nel settore sanitario. La Telemedicina riesce a superare i tanti ostacoli che nascono all’interno di una società come quella italiana in cui la fascia di popolazione anziana è sempre più numerosa e, quindi, si richiedono monitoraggi specifici per soggetti, spesso, impossibilitati a muoversi. Non solo ma il vantaggio per gli utenti è quello di poter usufruire di consultazioni con medici specializzati anche a distanza. Un punto, quest’ultimo particolarmente utile per i pazienti affetti da patologie croniche che possono contare anche su una potenziale assistenza virtuale h24. Da qui il vantaggio anche per coloro che, affetti da problematiche psicologiche o psichiatriche, potrebbero richiedere interventi e consulenze urgenti e real time a causa di forti situazioni di stress o ansia.
Da parte sua, il sistema sanitario sfrutta il vantaggio di costi ridotti, una più ampia diminuzione dei tempi di attesa e la possibilità di monitorare un pubblico più ampio, anche in zone remote della nazione.
L’azione di monitoraggio, oltre che ottimizzare le cure e diminuire la mortalità, riflette alcune disposizioni dell’OMS che ricorda come, tra le malattie croniche più comuni al mondo, ci siano le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete.
Nel primo caso una derivante è l’ipertensione, condizione che, sempre secondo l’OMS, nel 2025 potrebbe riguardare 1,5 miliardi di persone e che il monitoraggio tramite app potrebbe gestire e tenere sotto controllo.
Era il dicembre del 2020 quando, sull’onda delle difficoltà viste con i vari lockdown dettati dal Covid il Servizio Sanitario Nazionale dava l’ok alle linee guida con le regole per visite, consulti, referti e teleassistenza. Ed è proprio dalle linee guida che si capisce la vera natura della Telemedicina, a cominciare dalla sua definizione. “Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti. I servizi di Telemedicina vanno assimilati a qualunque servizio sanitario diagnostico/ terapeutico. Tuttavia, la prestazione in Telemedicina non sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale nel rapporto personale medico-paziente, ma la integra per potenzialmente migliorare efficacia, efficienza e appropriatezza. La Telemedicina deve altresì ottemperare a tutti i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario.” Sarà lo stesso governo a fare chiarezza, con altre linee guida, queste pubblicate nel 2022 sul fatto che “i servizi minimi che la infrastruttura regionale di telemedicina deve erogare sono i seguenti: televisita, teleconsulto/teleconsulenza, telemonitoraggio, teleassistenza.”
Ampio l’uso delle tecnologie, in primis quello della realtà virtuale (VR) che permette ai pazienti di seguire sedute di fisioterapia comodamente da casa. Un piccolo assaggio di telemedicina lo abbiamo già con le applicazioni presenti su alcuni smartwatch o altri device indossabili che offrono la possibilità di monitorare lo stato di salute e comunicare alcuni parametri agli operatori sanitari. Da non dimenticare nemmeno la possibilità di un’interazione tra medici, farmacie e pazienti per il rifornimento di farmaci o la gestione delle visite e delle prenotazioni tramite app.
Queste, inoltre, permettono anche di avere uno storico delle rilevazioni e dei promemoria per i farmaci. Inoltre da tempo molti medici forniscono prescrizioni di farmaci attraverso app e mail.
Vantaggi della telemedicina anche per i medici stessi, in particolare per quelli di terapia intensiva che attraverso i programmi di tele-ICU e la tecnologia di monitoraggio remoto possono collegarsi con i pazienti di più unità di terapia intensiva (ICU) per intervenire contemporaneamente in zone differenti e distanti tra loro al verificarsi di eventi critici. Un elemento, quest’ultimo, di non poco conto considerando la carenza di medici e di figure specializzate, soprattutto nell’ambito del panorama italiano.
C’è poi un ramo più particolare della Telemedicina che è quello riguardante la chirurgia a distanza. Si tratta della possibilità per i medici di eseguire interventi chirurgici utilizzando la tecnologia robotica. In questo caso il vantaggio va oltre la disponibilità di uno specialista da remoto. L’uso della tecnologia potrebbe limitare l’errore umano nel calcolo come, ad esempio, nella microchirurgia cerebrale.
Partendo da questi presupposti, quale potrebbe essere il prossimo step? Inutile dire che anche in questo campo (o forse soprattutto in questo) l’Intelligenza Artificiale potrebbe dare il meglio di sè. Prima di tutto con l’analisi dei big data raccolti utilizzando tutte le applicazioni sopra menzionate. un’analisi che darebbe un quadro ampio non solo della situazione attuale ma anche possibili previsioni sugli andamenti futuri.
Open AI, azienda leader nel settore, che recentemente ha lanciato la tecnologia GPT (Generative Pretrained Transformer) e che entro dicembre fornirà la quinta versione con Chat GPT 5, potrebbe fornire il suo contributo nell’anamnesi familiare dei pazienti o nel fornire raccomandazioni terapeutiche personalizzate basate sulla storia clinica del paziente, sui sintomi e su altre informazioni rilevanti.
Naturalmente esistono delle criticità. Come tutti i sistemi che si basano sul sistema Rete, per ottimizzarli bisogna avere non solo una connessione stabile, ultraveloce e in grado di trasportare grandi quantità di dati ma anche la certezza di poterle garantire sempre. Il che non è una sicurezza in un ambiente morfologicamente differenziato come quello italiano. Inoltre servono anche immagini di alta qualità e grandissima precisione, soprattutto per la telechirurgia, immagini, inoltre, che devono essere trasmesse letteralmente real time. Altro dato da non dimenticare: la gestione del lato hardware ovvero dei bracci robotici e degli strumenti che dovranno rilevare immagini e dati. Ultimo, ma non certo per importanza: il trattamento dei dati estremamente sensibili che riguardano lo stato di salute di ogni singolo paziente. Il che porta all’analisi e alla creazione di fascicoli sanitari che, per ovvi motivi, devono essere conservati in condizioni di sicurezza e privacy ottimali.