L’Italia è da sempre una nazione che può vantare un patrimonio culturale unico nel mondo ma stando alle rilevazioni dell’Osservatorio Impresa Cultura Italia-Confcommercio lo Stivale sta assistendo ad un vero e proprio paradosso. Diminuiscono i fruitori ma aumenta la spesa media per la cultura intesa come musica, cinema, cultura e musei. In altre parole gli eventi culturali tendono a diventare un bene elitario riservato a chi ha risorse economiche adeguate.
A preoccupare sono i costi elevati, soprattutto al Sud dove, parallelamente a risorse economiche limitate, si deve considerare anche un’offerta carente.
La conferma arriva anche da Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio “Il nostro Osservatorio evidenzia come sia urgente promuovere politiche che incentivino l’accesso alla cultura, come l’introduzione di una detrazione fiscale per le spese culturali. Questa misura non solo incoraggerebbe una maggiore partecipazione, restituendo una parte dei costi sostenuti, ma permetterebbe di recuperare una platea di consumatori con minori capacità di spesa. Questo rafforzerebbe l’intera filiera culturale e creativa, sostenendo lo sviluppo economico e sociale delle comunità”, ha affermato Fontana.
Evidente anche il divario Nord-Sud, quest’ultimo vittima sia della mancanza di offerta che dei dati sulla spesa, inferiori a quelli del Nord. Rilevante anche il divario generazionale. Gli over 55 puntano su eventi tradizionali mentre i più giovani (tra i 18 e i 34 anni) preferiscono forme sperimentali come eventi all’aperto e festival con personaggi del mondo della cultura.
In calo il dato sulla vendita dei quotidiani su carta mentre buone notizie arrivano sul fronte dei libri con un aumento della lettura su cartaceo che passa dal precedente 69% del 2021 al 75% del 2024.