I dazi sulle importazioni che si prevede saranno applicati dall’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump potrebbero ridurre la crescita economica e l’inflazione nei 20 paesi che condividono l’euro. E’ quanto sostiene Piero Cipollone, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea.
La maggior parte degli economisti concorda sul fatto che i possibili dazi avrebbero un impatto sulla crescita, anche se le opinioni divergono sugli effetti sui prezzi al consumo. Alcuni sostengono che le barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti faranno aumentare il valore del dollaro, rendendo più costose le importazioni di materie prime essenziali; a ciò si aggiungeranno le probabili ritorsioni da parte dell’Europa, che aumenteranno i costi.
Per Cipollone è l’esatto opposto. «Tutto questo messo insieme mi fa pensare che assisteremo a una riduzione della crescita ma anche a una riduzione dell’inflazione. I dazi statunitensi indebolirebbero l’economia, il che si tradurrebbe in minori consumi e quindi in una minore pressione sui prezzi».