La Banca Mondiale ha abbassato le stime di crescita economica del Kenya per quest’anno al 4,7%, da un iniziale 5,0%, citando l’impatto delle inondazioni, delle proteste anti-governative e degli sforzi di consolidamento fiscale.
La nazione dell’Africa orientale è riuscita a stabilizzare il suo tasso di cambio, ad aumentare le riserve di valuta forte detenute dalla banca centrale e a ridurre l’inflazione quest’anno, ma si trova ancora di fronte ad un alto rischio di sofferenza del debito, ha affermato la Banca Mondiale in un nuovo rapporto.
«Le vulnerabilità del debito, tra cui gli elevati costi di servizio del debito, l’accumulo di fatture in sospeso e il mancato raggiungimento degli obiettivi di entrate, rimangono sfide chiave», ha affermato la banca nel rapporto Kenya Economic Update, che di solito viene pubblicato due volte all’anno.
Sebbene la stima di crescita per quest’anno sia inferiore al tasso dell’anno scorso, pari al 5,6%, sarà comunque superiore alla media dell’Africa sub-sahariana, pari al 3,0%, ha affermato la banca.
La crescita del Kenya, tuttavia, aumenterà fino al 5,1% nel medio termine, ha affermato, se il Governo riuscirà a gestire le sfide fiscali.
«La carenza di entrate ha comportato ulteriori tagli alla spesa e l’aumento delle esigenze di finanziamento ha comportato un aumento dei prestiti interni», ha affermato la Banca Mondiale.
Oltre ai problemi causati dall’elevato carico di debito, dai relativi costi di servizio e dalle entrate statali in calo, l’economia deve affrontare disordini sociali e rischi finanziari, secondo il rapporto.
Le proteste mortali di giugno hanno costretto il Presidente William Ruto ad abbandonare gli aumenti delle tasse che avrebbero dovuto raccogliere più di 2 miliardi di dollari di entrate aggiuntive, il che ha smorzato il sentimento degli investitori.
Le proteste sono arrivate a ridosso delle inondazioni diffuse di aprile e maggio, che hanno causato anch’esse delle interruzioni.
Anche i prestiti non performanti nel settore bancario sono cresciuti, secondo il rapporto, poiché i mutuatari lottano per servire i loro prestiti in presenza di tassi d’interesse elevati e di un rallentamento dell’attività economica.
La banca ha esortato il Governo ad affrontare gli squilibri strutturali che ostacolano l’obiettivo del Kenya di una crescita sostenuta e inclusiva che crei posti di lavoro di qualità superiore per la popolazione.