Arriva, senza sorprese, il quarto taglio dei tassi della Bce dall’inizio della fase espansiva iniziata a giugno. Oggi la Banca centrale ha adottato una ulteriore riduzione di 25 punti base del tasso sui depositi, che scende così al 3% dal 3,25% attuale. Una decisione che era stata data per certa dai mercati, anche se c’era chi, in netta minoranza, aveva scommesso su una mossa più decisa da mezzo punto percentuale.
«Il processo di disinflazione è sulla buona strada», ha affermato la banca centrale in una nota.
A giugno l’istituto di Francoforte aveva deciso finalmente di abbassare i tassi di 25 punti base. Si era trattata della prima riduzione dal settembre del 2019, questa di dicembre è appunto la quarta.
L’obiettivo è sempre lo stesso: riportare l’inflazione al 2% nel più breve tempo possibile ed agire guardando i dati, quindi di volta in volta.
Nel frattempo, le proiezioni macroeconomiche trimestrali dello staff hanno abbassato le previsioni di inflazione della BCE per il 2024 dal 2,5%. Anche le prospettive di inflazione per il 2025 sono state ridotte dal 2,2% al 2,1%. Le previsioni per il 2026 sono state mantenute all′1,9% e sono state introdotte le prime prospettive per il 2027, che hanno fissato l’inflazione al 2,1% durante l’anno.
L’istituto stima ora che l’economia della zona euro crescerà allo 0,7% nel 2024, rispetto a una precedente previsione dello 0,8%. La crescita nel 2025 è prevista all′1,1%, in calo rispetto alla precedente proiezione dell′1,3%.
«Il processo disinflazionistico è ben avviato. Secondo i nostri esperti l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, anno dell’entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’Ue – ha detto Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. – L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare – ha aggiunto – si porterebbe in media al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027. Siamo determinati a garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Seguiremo un approccio dipendente dai dati e da riunione a riunione per determinare l’orientamento di politica monetaria appropriato. In particolare, le nostre decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. Non ci stiamo impegnando in un particolare percorso dei tassi».
La traiettoria dei tagli dei tassi da parte della Banca centrale europea nel 2025 dipenderà dall’impatto delle politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sull’economia globale e sulla crescita della zona euro.