Il tasso d’inflazione annuale della Spagna è salito al 2,4% a novembre dall’1,8% di ottobre, secondo i dati finali dell’Istituto Nazionale di Statistica. Confermata quindi la stima iniziale.
Su mese i prezzi al consumo hanno visto un +0,2%, in linea con la stima flash e al di sotto dello 0,6% del mese precedente.
I prezzi al consumo armonizzati hanno registrato una crescita zero mese su mese, in linea con la stima flash, rispetto all’aumento dello 0,4% di ottobre.
Il tasso di inflazione core del Paese è sceso al 2,4%, come previsto, dal 2,5%.
Il debito pubblico spagnolo ha segnato un nuovo massimo nel terzo trimestre raggiungendo i 1636 miliardi di euro, pari a 10 miliardi in più che nel secondo trimestre e 57,3 miliardi in più che nello stesso periodo del 2023, secondo i dati diffusi oggi dalla Banca di Spagna. Tuttavia, nonostante il record storico, l’elevata crescita economica ha permesso di ridurre la percentuale del debito pubblico sul prodotto interno lordo al 104,4%, nove decimi meno che nel secondo trimestre dell’anno e 3 punti in meno su base annua.
I dati sono molto osservato da analisti ed investitori perché l’economia della Spagna rientra tra quelle avanzate dell’Europa occidentale. I suoi punti di forza sono l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, la ricchezza di materie prime e il turismo. Invece i suoi punti di debolezza sono la mancanza di petrolio e le comunicazioni insufficienti.