«L’attuale posizione politica è restrittiva. Ma se i dati in arrivo continueranno a confermare la nostra linea di base, la direzione di marcia è chiara e prevediamo di abbassare ulteriormente i tassi di interesse. In precedenza abbiamo affermato che manterremo i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Questa tendenza era necessaria in un contesto di elevata inflazione realizzata e di elevata incertezza sull’inflazione futura. Ma non riflette più l’evoluzione del panorama macroeconomico, le nostre prospettive di inflazione o l’equilibrio dei rischi ad essa correlati. Con il processo di disinflazione ben avviato e i rischi al ribasso per la crescita, questa tendenza nella nostra comunicazione non è più giustificata. Queste considerazioni si riflettono nella dichiarazione di politica monetaria adottata dal Consiglio direttivo la scorsa settimana. Non puntiamo più a una politica sufficientemente restrittiva, ma intendiamo piuttosto fornire una posizione politica appropriata». Queste le parole della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in un discorso a Vilnius (Lituania) per il 10° anniversario dell’introduzione dell’euro.
La Lagarde ha anche parlato di come l’incertezza geopolitica possa impattare la fiducia delle famiglie e delle imprese. «Se gli Stati Uniti, il nostro più grande mercato di esportazione, prendessero una svolta protezionistica, la crescita nell’area dell’euro probabilmente ne risentirebbe – ha spiegato. – I nostri esportatori sono anche specializzati in beni strumentali che altri paesi utilizzano per la produzione di esportazione, il che li rende particolarmente sensibili ai cambiamenti di fiducia nel commercio mondiale. Inoltre un aumento delle tensioni geopolitiche potrebbe spingere i prezzi dell’energia e i costi di trasporto verso l’alto nel breve termine, mentre gli eventi meteorologici estremi potrebbero far salire i prezzi dei prodotti alimentari. L’effetto netto della frammentazione commerciale e delle tariffe sull’inflazione rimane incerto, poiché implica ipotesi impossibili da prevedere con precisione. Tra queste rientrano potenziali azioni di ritorsione, nonché movimenti del tasso di cambio e dei prezzi delle materie prime».