La Banca del Giappone ha mantenuto invariati i tassi di interesse allo 0,25% come da attese, ma la proposta di un membro dissenziente del consiglio di aumentare i costi di prestito ha dimostrato che la banca è sulla buona strada per inasprire la politica monetaria all’inizio del prossimo anno.
La Banca è in attesa di un miglioramento delle prospettive salariali nel Paese del Sol Levante e maggiori ragguagli da oltreoceano, con l’insediamento della nuova amministrazione Trump. «I tassi di interesse reali restano molto bassi. Se l’economia e i prezzi si muovono in linea con le nostre previsioni, continueremo ad aumentare il nostro tasso di riferimento. Per quanto riguarda la tempistica dell’adeguamento del grado di sostegno monetario, dobbiamo esaminare attentamente vari dati per giungere a una decisione – ha spiegato il governatore Ueda. – Abbiamo bisogno di maggiori informazioni sulle prospettive salariali, tra cui lo slancio delle trattative salariali del prossimo anno, per confermare la forza del ciclo di inflazione salariale in Giappone. Resta l’incertezza sulle prospettive degli Stati Uniti e all’estero. C’è anche incertezza sulle politiche della nuova amministrazione statunitense».
La riunione si è conclusa poche ore dopo che la Federal Reserve statunitense ha tagliato i tassi di interesse, ma ha indicato un percorso più cauto di allentamento monetario per il prossimo anno, facendo crollare drasticamente le azioni globali.