L’allentamento monetario dell BCE potrebbe proseguire, sebbene in modo graduale, anche per questo 2025. La deduzione arriva leggendo le conclusioni delle minute dell’ultimo meeting, il 12 dicembre dei banchieri centrali europei. Nella stessa occasione la BCE tagliava i tassi per la terza volta lasciando intravedere un ulteriore allentamento del costo del denaro.
“Questo approccio cauto è ancora necessario alla luce delle incertezze”, si legge nelle minute. “Tuttavia, se le proiezioni di base sull’inflazione fossero confermate nei prossimi mesi e nei prossimi trimestri, sarebbe appropriato un graduale ridimensionamento della politica restrittiva”.
Alcuni membri del consiglio direttivo si sono dimostrati favorevoli ad un taglio di 50 punti base “Questi membri – si legge nei verbali – hanno sottolineato il deterioramento delle prospettive economiche dell’area euro nei successivi esercizi di previsione e hanno evidenziato che i rischi per la crescita, in un contesto di molteplici incertezze politiche globali e interne, erano orientati al ribasso”. In quest’ottica, un taglio maggiore dei tassi avrebbe fornito una sorta di assicurazione contro i rischi al ribasso per la crescita. “Inoltre, se l’economia non avesse mostrato una ripresa, il rischio che l’inflazione potesse scendere al di sotto dell’obiettivo sarebbe aumentato. Ciò indicava il rischio che la politica monetaria potesse diventare troppo restrittiva, con i tassi di interesse ancora lontani da un livello neutrale”. Contro questa richiesta “è stato osservato che un taglio di 50 punti base avrebbe potuto essere percepito come un segnale che la Bce avesse una visione più negativa dello stato dell’economia rispetto alla realtà. Questo non era auspicabile, a meno che non fosse giustificato da ulteriori shock negativi”.